Il 2018 è stato un anno di grandi cambiamenti personali; e nonostante mi ripetessi che il mio business fosse altro da me – forse per paura di affrontare il cambiamento anche nella vita professionale – sentivo insinuarsi dei dubbi anche rispetto al mio modo di presentarmi online.
Ogni cambiamento porta con sé un dispendio di energie non indifferente: talvolta, abbiamo bisogno di affrontarle da sole, altre volte abbiamo di un supporto esterno. E quando ho capito che la mia brand identity mi stava stretta, era distante anni luce dalla mia essenza, ho deciso di fare il grande passo: chiedere aiuto per cambiare pelle.
Per l’identità visiva, ho chiesto a Laura Calascibetta di accompagnarmi in questo viaggio di riscoperta di me e del messaggio intrinseco del business; parallelamente, ho proseguito un percorso di coaching sul tema del femminile magico per riallineare questo aspetto, fino a quel momento rimasto in silenzio, alle scelte quotidiane. Portare avanti, nello stesso momento, i due percorsi è stato fondamentale per me perché mi ha permesso di comprendere la mia maniera di funzionare, seguendo i cicli stagionali, e la necessità di trovare un mio ritmo anche nel business, senza farmi sopraffare dall’ansia di prestazione.
Quali sono le tappe che ho affrontato?
Sono partita dal chi ero in quel momento, dagli obiettivi raggiunti, dalle ambizioni future, cercando una frase o un’espressione che potesse racchiudere la mia nuova visione. Ho proseguito alleggerendo il bagaglio da paure e idee non funzionali, per avere con me soltanto il necessario; sono giunta a destinazione con un nuovo abito, che ho provato e riprovato finché non l’ho sentito totalmente mio.
L’identità
Come esseri umani, evolviamo costantemente, anche se non sempre ce ne rendiamo conto: piccole scelte, cambi di carriera, traslochi. Tutto questo ha un impatto importante anche sul nostro business. Dopo un cambiamento, che sia voluto o meno, guardiamo il mondo con altri occhi; una sensazione d’insofferenza o un rinnovato entusiasmo sono segnali ai quali dare ascolto: le emozioni ti stanno parlando, quanto riesci ad ascoltarle?
Fai un’analisi della tua situazione attuale, del ruolo che ricopri, del target con il quale stai lavorando, delle offerte che proponi, della comunicazione online. Ti rispecchia? Se sì, completamente o solo in parte? Se no, che cosa non funziona o ti suona strano?
Una volta individuato cosa non è allineato con il tuo modo di essere, cerca di andare ancor più nel profondo per capire se si tratta di una difficoltà legata ad una credenza limitante, alla messa in discussione dei tuoi valori o alla gestione pratica del business. Le risposte saranno i tuoi sassolini per uscire dal bosco.
Il bagaglio
Nel bagaglio iniziale, io ci metto il diario di bordo, le idee che chissà quando – e se – realizzerò, i dubbi rispetto alla strategia da mettere in atto, la curiosità, la formazione, i contenuti per il pubblico. Anche nei viaggi reali, nonostante sia molto brava nel fare le valigie, mi capita sempre di aggiungere un maglione inutile o troppi prodotti nella trousse, con il risultato di non avere posto per le scoperte in itinere.
Se il tuo bagaglio è, già in partenza, pieno zeppo di cose, come puoi far posto alla novità? Che cosa ci metti dentro, all’inizio di ogni viaggio? Sia esso un nuovo business, un’offerta o il calendario editoriale, sei sicura di non averlo sovraccaricato?
Prendi le distanze e fai una lista di tutto ciò che hai inserito, siano annotazioni, progetti, domande, testi, contenuti social, call-to-action: quanto di ciò è essenziale per proseguire e arrivare alla meta e quanto, invece, genera confusione? Fai decluttering!
Lo stile
Hai fatto chiarezza su chi sei, cosa offri e a chi lo offri e hai con te quello che ti serve per proseguire: adesso è giunto il momento di manifestarti al mondo. Il tuo stile, visivo e comunicativo, sarà il riflesso naturale del lavoro svolto finora; potresti averlo già individuato e ti serve soltanto confermarlo oppure, come è successo a me, rimettere in discussione ciò che pensavi ti avrebbe rappresentato.
Pensa ai testi che ti emozionano, alle immagini che ti ispirano, alle call-to-action che ti coinvolgono: qual è il punto in comune? Quali sensazioni ti suscitano?
Puoi aiutarti anche con i film che ami, i romanzi che leggi più spesso, lo stile di abbigliamento al quale aneli da tempo; trova il canale sensoriale che su di te ha più effetto e usalo come strumento di conoscenza. Ti sorprenderà vedere quanto lavorare seguendo altre strade ti possa dare la risposta che cercavi da tempo.
Siamo arrivate alla fine del viaggio: che cosa hai scoperto su di te? Raccontamelo nei commenti o vieni a trovarmi qui!
Rispondi