Mia piccola Amélie, lei non ha le ossa di vetro: lei può scontrarsi con la vita. Se lei si lascia scappare questa occasione, con il tempo sarà il suo cuore che diventerà secco e fragile come il mio scheletro. Perciò si lanci, accidenti a lei!
Raymond Dufayel
Vorrei essere Amélie Poulain; forse un po’ lo sono già.
Chi è Amélie? È una donna che reinventa la sua vita attraverso la fantasia, sa infondere un delicato brio in chi le sta accanto e… ha paura di osare.
Finché un giorno, la sua quieta vita cambia completamente: dietro una mattonella del bagno, scopre una scatola di latta degli anni ’50 appartenuta a un bambino, piena di ricordi.
Trovare questo bambino, ormai diventato adulto, per restituirgli il suo piccolo baule del tesoro, diventa per lei una questione essenziale. Escogita uno stratagemma che lo farà sembrare una coincidenza magica. Amélie rimane così colpita dalla reazione del destinatario della scatola, che sceglie di dedicare il suo tempo a rimettere a posto le cose che non vanno nelle vite delle persone che le stanno vicino.
Regalare grani di felicità diventa la sua missione.
Ma, in tutto questo, lei dov’è? Dove si nasconde la sua felicità? Troverà il coraggio di vivere e di amare? Lei non è diversa dagli altri, non nel modo in cui pensa di esserlo. Lei è unica, come me, come te, come qualsiasi altra persona: nell’unicità risiede la tua forza personale.
Il film si trasforma in pura poesia quando ci racconta che la vita è fatta di piccoli piaceri, capaci di farci riconciliare con noi stesse quando ci sentiamo perdute. È un pensiero così semplice che ce ne dimentichiamo troppo spesso.
Io, per esempio, amo:
- Il frinire dei grilli nelle notti d’estate
- L’infrangersi delle onde sul bagnasciuga
- Accarezzare i gatti dietro le orecchie
Possiamo introdurre la magia nella nostra vita, con un po’ di creatività, dando voce ai nostri desideri e aiutando gli altri a realizzare i propri: così, nel film, il nano da giardino parte per un lungo viaggio intorno al mondo, Georgette riscopre l’amore, l’uomo di vetro fa pace con Renoir.
Se il cinema si ispira alla realtà, perché non ispirarci noi al cinema?
Ecco cosa questo film può suggerirti:
- Coltiva i piccoli piaceri quotidiani.
- Sogna a colori: apprezza le sfumature, i semplici gesti, gli sguardi rubati.
- Essere timide non impedisce di ottenere ciò che si vuole; magari ci vuole solo un po’ più tempo.
- Non lasciare che gli altri raccontino la tua storia al posto tuo; o che scrivano il tuo futuro.
- Circondati di persone fidate e brillanti: un pizzico di follia è rigenerante!
Non è poi così difficile essere felici. Non ha senso trascorrere il tempo a sognare la vita invece di viverla. Se sei qui, fai la scelta di essere pienamente presente e assapora ogni momento invece di compensare le mancanze con cose futili.
Fai un salto di qualità: vivi la vita che vuoi vivere, con la stessa spensieratezza dei protagonisti nell’ultima scena del film.
La lezione Amelie è una lezione di felicità minimalista.
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