There is a crack in everything. That’s how the light gets in.
Leonard Cohen
Siamo abituate a pensare che le nostre fragilità siano un aspetto da nascondere, come la polvere sotto il tappeto.
In un ambiente sempre più competitivo e consacrato alla (apparente) perfezione, è facile cedere il passo al bisogno di essere accettate a tutti i costi: non per come si è, meravigliosamente differenti e forse imperfette, ma patinate come la copertina di una rivista glamour, perdendo di vista la nostra identità unica.
La frase “Mi elenchi tre suoi punti deboli” è un must dei colloqui di lavoro. Tuttavia, sui social network, il must è mostrare quanto siamo felici-realizzate-rilassate, fino al nuovo trend di comunicazione.
L’imperfezione è questione di prospettiva: personale, familiare, sociale.
Prova ad accostare il tuo punto di vista ai feedback ricevuti dagli altri, partendo da chi ti sta vicino (e ti conosce meglio) fino alle persone che hai incontrato di sfuggita, ad un meeting di lavoro o ad una festa, ad esempio.
Ti hanno già fatto notare un punto di debolezza del quale non eri consapevole prima?
Quali sono le osservazioni meno positive che hai ricevuto dagli altri?
Ci sono punti che altri vedono come forza mentre tu li percepisci come debolezza?
Probabilmente, noterai alcuni aspetti in comune, che fanno parte di te e che hai il potere di rivoluzionare. O forse, sarai sorpresa delle altre risposte, perché la percezione della realtà è un fattore soggettivo, che deriva dalla posizione particolare della persona che la interpreta.
Se credi che i tuoi punti deboli ostacolino il tuo percorso verso l’obiettivo scelto, allora sei pronta per trasformarli in punti di forza.
Conosci la tecnica del kintsugi, o l’arte delle preziose cicatrici?
Quando una ciotola, una teiera o un vaso prezioso cadono frantumandosi in mille cocci, questa pratica giapponese ne evidenzia le fratture, le impreziosisce e aggiunge valore all’oggetto che si è rotto. La ceramica prende così nuova vita attraverso le linee di frattura che si sono create; ogni pezzo riparato diviene unico e irripetibile, per via della casualità con cui la ceramica si frantuma e delle irregolari, ramificate decorazioni che si formano e che vengono poi esaltate dal metallo prezioso.
Allo stesso modo, noi possiamo abbracciare le nostre fragilità.
Prendi in considerazione le situazioni nelle quali ti sei sentita più in difficoltà – io, ad esempio, mi sento a disagio quando partecipo ad eventi di networking con una miriade di sconosciuti, quando mi si pongono domande invadenti e anche quando mi si chiede di restare al mare tutto il giorno (e non so dire di no).
In seguito, identifica i punti deboli di cui sei consapevole e ciò che ti porta a rinunciare più facilmente quando sei di fronte un ostacolo. Per ogni aspetto, chiediti:
- Quale impatto può avere sul raggiungimento dei miei obiettivi?
- Come posso ribaltare questa difficoltà?
- Che cosa si nasconde dietro?
- Se e come, in passato, questo punto ha influenzato la mia carriera o vita personale?
- Quanto è importante per me cambiare in positivo la prospettiva di questo punto?
Ora che hai tra le mani un ritratto più equilibrato delle tue fragilità, ti invito a scrivere una tua breve biografia: indossa gli occhiali rosa, racconta le sfide che hai brillantemente affrontato e preparati a valorizzare tutti i giorni la tua personalità unica.
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