La settimana scorsa, durante una consulenza con Manuela Angelini ( segui il coniglio bianco ), ho incrociato più volte la parola ciclicità riferita al mio business e mi sono fermata a riflettere sulla maniera di interpretarla. Non è un caso che ciò accada a ridosso della prima Luna Nuova dell’anno astrologico, quando si entra nel segno creativo e impetuoso dell’Ariete, dominato dal fuoco.
Mi sto avvicinando al primo anno da freelance ( è già quasi un anno? ), sono nel pieno di un percorso di business coaching e ho capito che:
È necessario riconsiderare ciclicamente il proprio business, indipendentemente da quanto tempo si è sul mercato.
Prima consideravo le tempistiche di una revisione molto più ampie di quanto invece non possano essere; ogni freelance è differente, così come ogni business ha un modello – più o meno – collaudato, ma rifare il punto ciclicamente aiuta a mantenere il focus. È simile alla luna, che nasce nell’ombra, cresce fino a raggiungere il suo apice e de-cresce per rinnovarsi, ancora e ancora.
La luna è la metafora perfetta per raccontare un business: ci insegna il potere dell’intuito, l’arte della pazienza e la bellezza della metamorfosi.
L’intuito aiuta a cercare soluzioni inedite ad ostacoli apparentemente insormontabili, la pazienza a cogliere le sfumature nel tempo e la metamorfosi a rigenerare le idee. In questo modo, si lascia lavorare la parte più profonda di noi, quella creativa, libera dai condizionamenti e dai diktat di marketing; i pensieri possono emergere senza schemi prestabiliti né priorità, perché tutto in quel momento ha la stessa importanza. Per farlo, è necessario uno spazio consacrato a sé e il permesso di sognare in grande.
Che cosa accade, però, se il cambiamento fa paura?
Accade che poniamo a noi stesse i freni alla nostra crescita, guardiamo alla concorrenza pensando “non ne sarò mai in grado“ e alla prima difficoltà gettiamo la spugna, senza mai aver provato a fare il passo. Siamo troppo concentrate sulle strategie dei guru da pensare che siano l’unica via possibile per avere successo, dimenticando chi siamo e perché lo stiamo facendo: la razionalità serve all’intuito per rivelarsi al mondo – e concretizzare un progetto, ma da sola non basta.
Ecco perché, a volte, un po’ di magia serve a riconnettersi con la propria visione.
C’è chi scrive le ‘pagine del mattino’ ( Micaela Terzi ne parla qui ), chi ha creato un rituale personale, chi fa mindfulness, chi si affida al silenzio e chi, invece, trova ispirazione nella musica. Il filo conduttore è il tempo per sé, lo hai notato? Che siano 15 minuti appena sveglia, oppure un’ora la sera per staccare dalla giornata lavorativa, prova a fare spazio dentro di te.
Quali immagini o pensieri affiorano?
Immersa nella visione, quali sensazioni provi?
Che cosa ti sta bloccando?
Non c’è giusto o sbagliato nelle risposte, anzi non è neanche detto che ti arrivino in quel momento! È più probabile che se ne stiano acquattate, prima di emergere con tratti più definiti. Mentre le aspetti, affina l’intuito, prestando attenzione ai segnali intorno: la lettura di un articolo trovato online, una conversazione colta al volo, un oggetto quotidiano che ti sembra di vedere per la prima volta. Tutto può essere fonte d’ispirazione per il tuo business.
Rispondi