La paura del successo è quell’atteggiamento auto-sabotante che ti fa restare senza parole durante il colloquio per il tuo dream job, ti fa perdere una trattativa con un potenziale cliente, ti fa fare una brutta figura dietro l’altra al primo appuntamento.
Eppure…
Il tuo elevator pitch era perfetto e avevi pronte le risposte giuste per il selezionatore.
Avevi studiato il cliente e avevi in mano le domande necessarie per orientare la conversazione.
Avevi scelto l’outfit giusto ed eri arrivata all’appuntamento sicura di te.
Che cosa succede in quell’attimo preciso? Uno sfasamento in stile Stranger Things? L’incontro con il mondo delle ombre?
Io penso proprio di sì.
Da quando ho deciso di mettermi in proprio, mi sono trovata spesso in questa situazione e non le ho voluto mai dare un nome. Anzi sì, un nome esiste ed è sindrome dell’impostore. Dietro, io ci metto gli anni di studio, la carriera in azienda, le collaborazioni parallele; che, però, non mi sono sembrate mai abbastanza per sentirmi legittima nel mercato. Di conseguenza, una formazione qui, un corso lì, interessante quel libro!
Finché ho deciso di rinominare quest’auto-sabotaggio: paura del successo.
Riconoscere di essere competente nel mio lavoro vuol dire sciogliere quei nodi di timore che derivano da un mindset molto lontano dalla realtà del freelance.
Riappropriarmi del mio potere creativo vuol dire anche prendere decisioni fastidiose, come ad esempio rivedere i prezzi delle mie offerte.
Lavorare con clienti che stimo davvero mi dimostra che sono sulla strada giusta.
Queste scelte mi richiedono energia, come se fossi in una fase di assestamento emotivo.
Anni fa, una cara amica mi aveva consigliato il libro “I sei pilastri dell’autostima” dello psicoterapeuta Nathaniel Branden; ero una giovane studentessa a Roma, lo avevo letto con interesse e poi lo avevo messo da parte. Finché, frequentando il Master in Coaching di Accademia Della Felicità, ho deciso di rileggerlo.
Ecco i sei pilastri:
- Vivere consapevolmente: vivere in armonia con la propria interiorità, rispettando i propri valori e individuando gli obiettivi giusti.
- Accettare se stesse: comprendere e accettarsi nell’interezza, accogliendo anche i lati meno brillanti e piacevoli.
- Essere responsabili: assumersi l’impegno di realizzare la nostra personale idea di felicità.
- Affermarsi: dare voce alle proprie convinzioni, esprimendo le proprie idee ed esigenze nella forma più appropriata.
- Conoscere lo scopo: individuare degli obiettivi di vita e creare una strategia su misura per conseguirli.
- Essere integre: mantenere fede ai propri principi, comportarsi con lealtà, essere sempre coerenti.
La consapevolezza è la vera alleata per trasformare la tua quotidianità nella vita che hai sempre sognato; ci vuole impegno, tattica e un pizzico di sano egoismo. Mescola tutto nel calderone e bevi la pozione magica!
L’essenza dell’autostima è fidarsi della propria mente e sapere di meritare la felicità.
Nathaniel Branden
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