L’eterno dilemma di chi vuol mettersi in proprio è: Guadagnerò con la mia idea?
Sono lontani i tempi in cui i mecenati permettevano agli artisti di vivere delle proprie passioni grazie a sostanziose rendite. In quel periodo il termine brainstorming forse non esisteva ancora; mi piace però pensare che gli artisti passassero giornate a sognare, testare idee e dar loro forma in assoluta libertà. Visionari e intraprendenti, disposti anche a perdere il prestigio sociale pur di continuare a creare.
Non può essere mai come ieri, mai più la stessa storia.
Oggi i freelance sono professionisti in corsa, non possono fermarsi e avere incertezze. Devono sopportare una pressione – emotiva, economica e sociale – enorme e non sempre possono delegare. In bilico tra vita privata, lavoro nel retroscena e presenza in società per promuoversi, sono alla continua ricerca del metodo organizzativo perfetto che permetta di respirare.
La passione resta l’unico mezzo per affrontare tante difficoltà messe insieme.
Quando ciò che fai ti appassiona, il tempo passa senza che tu te ne renda conto; entri in uno stato di flow, sei così assorta in un’attività che ti piace da sentirti pienamente coinvolta e concentrata. In definitiva, la domanda é:
Quali sono i passi necessari per trasformare una passione in un progetto reale?
Tratta la passione con la dignità, l’attenzione e la costanza di un lavoro. Accettare questa sfida ti permetterà di assumere la giusta mentalità imprenditoriale fin da subito; vuol dire anche occuparsi degli aspetti più noiosi del business e assumersi responsabilità nuove. Per uscirne vittoriosa, testa finché trovi un modo di fare le cose che ti corrisponda pienamente: dall’organizzazione delle giornate al marketing, fino alla burocrazia ( sai che anche le fatture sono uno specchio del tuo brand? ).
Impegnati per colmare le lacune. A meno che tu non sia Wonderwoman ( o Piero Angela ), avrai dei punti da rinforzare, che siano legati al tuo background o alle tue soft skills. È importante focalizzarti su ciò che ha un impatto diretto sul tuo business e che ne potrebbe compromettere la riuscita: sì alla formazione sui social media, se non hai il budget per affidare la comunicazione ad un professionista esterno, no al corso di cucina orientale se ti occupi di strategia SEO.
Delinea un piano d’azione. O elabora un piano B. Fissa l’orizzonte temporale e stabilisci i mini-obiettivi che ti aiuteranno a raggiungerlo, dividendo i compiti per tipo e urgenza: strategia di business – target, offerte e analisi di mercato, marketing – comunicazione online e offline, identità visiva – sito web, fotografie di branding e business card. Cerca di lavorare con ordine e depenna dalla lista i compiti man mano che avanzi; fai sempre in tempo a modificare qualcosa se alla fine stona con il tutto.
Realizza uno stile riconoscibile. Mettiti nei panni di una potenziale cliente, che passa ore online alla ricerca del professionista che possa soddisfare i suoi desideri, sbirciando siti simili tra loro e che promettono le stesse cose. Come puoi aiutarlo a scegliere te? Trasformando il tuo Personal Branding in chiave professionale: scegli i colori che meglio rappresentano il tuo stile di business, scrivi i testi come se avessi la cliente di fronte a te, sii presente sui social solo nella misura in cui hai da dire qualcosa che sai solo tu.
Racconta la tua storia. Ci sei quasi! Ora è il momento di svelare il tuo progetto agli altri, di far parlare di te, di renderti indispensabile. Questo è il momento in cui davvero saprai se la passione può diventare un business, ossia quando le prime clienti arrivano e comprano da te. E per far sì che sia profittevole nel tempo, devi essere costante – e coerente – in tutto quello che fai; crea una rete intorno a te, alla quale appigliarti quando hai bisogno di un consiglio; mostra la tua umanità, condividendo il tuo percorso: sei fonte di ispirazione, ricordalo sempre!
Hai un sogno nel cassetto che vorresti trasformare in realtà? O sei riuscita a realizzarlo? Raccontami la tua esperienza nei commenti!
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